
25005_FIP NUOVO FORO UMBERTO I Palermo, Italy
Committente: Autorità Portuale di Palermo-AdSP Sicilia Occidentale
Team: arch. Edoardo Cicala [sostenibilità], arch. Gioacchino Spallina, arch. Daniel Mantilla, arch. Natalia Di Gangi, arch. Laura Castelluccio
Luogo: Palermo (PA)
Anno: 2025
Stato del progetto: Concorso di Progettazione
Immagini: arch. Maurizio Sindona

Il progetto di riqualificazione del waterfront di Palermo nasce dalla volontà di ricucire il legame storico tra la città e il suo mare, recuperando spazi pubblici oggi marginalizzati e restituendoli alla comunità. Un intervento urbano che, attraverso un approccio integrato e sostenibile, mira a trasformare il litorale in un luogo di incontro, scambio culturale e sviluppo sociale, riscoprendo l’identità marittima di Panormus come motore di rinascita urbana.
Committente: Autorità Portuale di Palermo-AdSP Sicilia Occidentale
Team: arch. Edoardo Cicala [sostenibilità], arch. Gioacchino Spallina, arch. Daniel Mantilla, arch. Natalia Di Gangi, arch. Laura Castelluccio
Luogo: Palermo (PA)
Anno: 2025
Stato del progetto: Concorso di Progettazione
Immagini: arch. Maurizio Sindona
25005_FIP NUOVO FORO UMBERTO I Palermo, Italy
Palermo... dove il mare riabbraccia la città.
Palermo... dove il mare riabbraccia la città.


Interior Design





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Il progetto di riqualificazione del waterfront di Palermo nasce dalla volontà di ricucire il legame storico tra la città e il suo mare, recuperando spazi pubblici oggi marginalizzati e restituendoli alla comunità. Un intervento urbano che, attraverso un approccio integrato e sostenibile, mira a trasformare il litorale in un luogo di incontro, scambio culturale e sviluppo sociale, riscoprendo l’identità marittima di Panormus come motore di rinascita urbana.
Il piano di mobilità è stato concepito per migliorare l’accessibilità e ridurre la congestione del traffico, grazie alla creazione di un sistema di viabilità sotterranea che include un sottopasso e parcheggi interrati. La superficie così liberata dal traffico veicolare sarà trasformata in un parco lineare con percorsi pedonali, ciclabili e una linea tranviaria, incentivando modalità di spostamento ecologiche e sicure, in coerenza a quanto previsto dalle trasformazioni urbanistiche in atto nella città.
Per la redazione del progetto, e al fine di assumere decisioni basate su dati precisi, è stata redatta una valutazione della radiazione solare sulle superfici orizzontali (suoli e pavimentazioni), sia nella configurazione attuale sia in quella prevista nel progetto finale. Tale analisi ha consentito di adottare scelte progettuali in grado di ottimizzare il comfort microclimatico dell’intervento e l’adattabilità dello spazio pubblico alle variazioni stagionali.
L’intervento mira a rafforzare il legame tra città e acqua, valorizzando l’importante presenza naturalistica del fiume Oreto e affrontando, al contempo, le criticità legate alla pericolosità idraulica della zona.
Il progetto prevede la realizzazione di un grande parco urbano e fluviale attorno alla foce, con spazi verdi che si estendono fino al mare e si connettono all’ambiente urbano circostante.
Ispirandosi al concetto di “terzo paesaggio” l’intervento prevede l’inserimento di vegetazione spontanea e autoctona, lasciando che la natura, attraverso i propri cicli, si riappropri degli spazi e generando un paesaggio selvaggio che evolve spontaneamente. Questa filosofia si traduce anche nell’inclusione di un parco ornitologico, con un biolago che arricchisce l’ecosistema della zona e promuove la biodiversità, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nella natura a pochi passi dai quartieri residenziali e dal centro cittadino.
Il progetto, nel cuore del Foro Umberto I, mira a ridefinire uno spazio che per lungo tempo è stato simbolo della multiculturalità e del tempo libero dei cittadini palermitani, rendendolo più accessibile e fruibile per la comunità e per le diverse culture che animano la città. Questo ambito, oggi uno spazio ibrido, mantiene una funzione sociale fondamentale, servendo come luogo di preghiera, gioco, incontro e rappresentazione della diversità cittadina.
L’intervento più emblematico dell’intero progetto si concentra proprio in quest’area, con una soluzione che trasforma radicalmente la fruizione e la qualità della vita.
Il piano di mobilità è stato concepito per migliorare l’accessibilità e ridurre la congestione del traffico, grazie alla creazione di un sistema di viabilità sotterranea che include un sottopasso e parcheggi interrati. La superficie così liberata dal traffico veicolare sarà trasformata in un parco lineare con percorsi pedonali, ciclabili e una linea tranviaria, incentivando modalità di spostamento ecologiche e sicure, in coerenza a quanto previsto dalle trasformazioni urbanistiche in atto nella città.
Il progetto di riqualificazione del waterfront di Palermo nasce dalla volontà di ricucire il legame storico tra la città e il suo mare, recuperando spazi pubblici oggi marginalizzati e restituendoli alla comunità. Un intervento urbano che, attraverso un approccio integrato e sostenibile, mira a trasformare il litorale in un luogo di incontro, scambio culturale e sviluppo sociale, riscoprendo l’identità marittima di Panormus come motore di rinascita urbana.
Per la redazione del progetto, e al fine di assumere decisioni basate su dati precisi, è stata redatta una valutazione della radiazione solare sulle superfici orizzontali (suoli e pavimentazioni), sia nella configurazione attuale sia in quella prevista nel progetto finale. Tale analisi ha consentito di adottare scelte progettuali in grado di ottimizzare il comfort microclimatico dell’intervento e l’adattabilità dello spazio pubblico alle variazioni stagionali.


Il progetto, nel cuore del Foro Umberto I, mira a ridefinire uno spazio che per lungo tempo è stato simbolo della multiculturalità e del tempo libero dei cittadini palermitani, rendendolo più accessibile e fruibile per la comunità e per le diverse culture che animano la città. Questo ambito, oggi uno spazio ibrido, mantiene una funzione sociale fondamentale, servendo come luogo di preghiera, gioco, incontro e rappresentazione della diversità cittadina.
L’intervento più emblematico dell’intero progetto si concentra proprio in quest’area, con una soluzione che trasforma radicalmente la fruizione e la qualità della vita.
L’intervento mira a rafforzare il legame tra città e acqua, valorizzando l’importante presenza naturalistica del fiume
Oreto e affrontando, al contempo, le criticità legate alla pericolosità idraulica della zona.
Il progetto prevede la realizzazione di un grande parco urbano e fluviale attorno alla foce, con spazi verdi che si estendono fino al mare e si connettono all’ambiente urbano circostante.
Ispirandosi al concetto di “terzo paesaggio”, l’intervento prevede l’inserimento di vegetazione spontanea e autoctona, lasciando che la natura, attraverso i propri cicli, si riappropri degli spazi e generando un paesaggio selvaggio che evolve spontaneamente. Questa filosofia si traduce anche nell’inclusione di un parco ornitologico, con un biolago che arricchisce l’ecosistema della zona e promuove la biodiversità, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva nella natura a pochi passi dai quartieri residenziali e dal centro cittadino.